Quando i supereroi della Terra sono catturati dagli alieni, i loro figli devono imparare il gioco di squadra per salvare i genitori e il pianeta. 

Basterebbe la trama per cogliere la (non) riuscita di questo lungometraggio targato Robert Rodriguez, che torna fin troppo smaccatamente alle dinamiche narrative della saga di Spy Kids e di altri prodotti simili diretti durante la sua carriera (Le avventure di Sharkboy e Lavagirl, in primis). Al di là che i punti di riferimento già siano tutt’altro che meritevoli di fungere da fonte d’ispirazione, l’elemento però più avvilente è il fatto che, a quasi dieci anni di distanza dal quarto capitolo di Spy Kids, non c’è stata davvero alcuna evoluzione e la resa sia tanto pigra quanto maldestra. Il target dichiarato di riferimento sono i pre-adolescenti, ma la capacità di appassionare questa fascia di pubblico è dettato prevalentemente dal fatto che non abbiano già visto altri film del medesimo filone, di cui We Can Be Heroes non è altro che una mera ripetizione. Il prodotto è colorato e ha un paio di trovate fumettistiche dignitose, ma gli effetti speciali sono impresentabili e il coinvolgimento dello spettatore crolla già dopo pochi minuti. Nel cast c’è anche la star del cinema indiano Priyanka Chopra, cosicché anche il lato commerciale dell’operazione possa essere il più ampio possibile. Il film è stato distribuito direttamente su Netflix. 
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