Jafar Panahi

Molto attento alle problematiche del proprio Paese, dove spesso i suoi film sono banditi, è uno dei più influenti cineasti iraniani insieme ad Abbas Kiarostami, di cui è assistente alla regia all'inizio della carriera. Il suo primo lungometraggio da regista è Il palloncino bianco (Badkonake sefid, 1995), premiato con la Caméra d'or per la migliore opera prima al Festival di Cannes. Assiduo frequentatore dei più prestigiosi festival internazionali, ottiene la consacrazione artistica dopo essersi aggiudicato il Leone d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia per Il cerchio (Dayereh, 2000). Arrestato nel 2010 e accusato di propaganda contro il governo, è condannato a sei anni di carcere con il divieto, per vent'anni, di dirigere film, scrivere sceneggiature, concedere interviste e lasciare l'Iran. Inizia così a girare clandestinamente: la prima risposta al suo aberrante confinamento è This Is Not a Film (In film nist, 2011), documentario dal titolo significativo presentato in una proiezione speciale al Festival di Cannes, giunto in forma di chiavetta usb nascosta in una torta. Nel 2025 torna in presenza sulla Croisette per presentare il suo ultimo lavoro A Simple Accident, che gli regala una meritatissima Palma d'Oro.