Lo specchio

Ayneh

Anno

Paese

Durata

95

Formato

Regista

All'uscita da scuola, Mina (Mina Mohammadkhani) attende invano l'arrivo della mamma e decide di attraversare la città per tornare a casa da sola. A metà del film, la piccola attrice che interpreta la bimba decide che non vuole più recitare e se ne va lasciando tutti di stucco, ma dimenticando addosso il microfono. Il regista e la troupe continuano a seguirla e a filmarla.



L'opera seconda di Jafar Panahi, sulla scia del precedente Il palloncino bianco (1995), torna a raccontare l'Iran dal punto di vista dei bambini, ed è al contempo un curiosissimo ibrido tra finzione e documentario, metacinema che costituisce un caso (quasi) unico nella storia della settima arte. Il gesto ribelle di Mina, che paradossalmente continua a compiere gli stessi gesti del suo personaggio, sgretola la parete tra attore e macchina da presa: il suo atto sovversivo non solo ribadisce la purezza della natura infantile ma si fa simbolo di rivolta contro le chiusure di una società rigida e soffocante. I tempi eccessivamente dilatati e l'azione ridotta al minimo possono apparire difetti, ma il film è un interessante mix di poesia e sperimentalismo. Pardo d'oro al Festival di Locarno. Mina è la sorella di Aida Mohammadkhani, protagonista de Il palloncino bianco (1995).
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