Angela (Donatella Finocchiaro) ha un negozio di scarpe in cui smista droga e affari sporchi per conto di Saro (Mario Pupella), sposato da giovanissima. Dopo una fase iniziale di diffidenza, si lascia andare a una storia d'amore passionale con Masino (Andrea Di Stefano), braccio destro del marito, ma la loro relazione è destinata a finire presto. Angela prova a dipingere il ruolo di una donna in una famiglia mafiosa attraverso una storia drammatica e sentimentale, giocata intorno al triangolo amoroso più conosciuto: lei, lui e il suo braccio destro. Il risultato, tuttavia, funziona solo in parte: non mancano buoni momenti, ma la prevedibilità della trama avrebbe dovuto essere supplita da un ritmo coinvolgente o da personaggi appassionanti che, invece, mancano completamente. A questo si aggiunge la rapidità nella risoluzione di alcune situazioni di conflitto, che fa perdere spessore a una storia già di per sé piuttosto altalenante, orfana dell'ironia che aveva caratterizzato lo sguardo della regista Roberta Torre nelle sue opere precedenti, come Tano da morire (1997). Notevole comunque la performance intensa della Finocchiaro, qui al suo esordio, premiata con una nomination ai David di Donatello come miglior attrice protagonista e con un Globo d'oro come miglior rivelazione. Presentato all'interno della Quinzaine des Réalisateurs al 55º Festival di Cannes.