Quando le donne avevano la coda

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Sette cavernicoli, che abitano in una zona impervia, catturano affamati uno strano animale mai visto: si tratta in realtà di una donna (Senta Berger), capace di irretire sessualmente gli uomini per poi fuggire.

Commedia pecoreccia, nata da un soggetto di Umberto Eco, in cui i suoni gutturali e le smorfie dei preistorici sono utilizzati per il fine comico. In realtà, la scelta “regala” allo spettatore solo una serie di dementi capaci di farsi distrarre solo da una cosa: la femmina. Chiaro il parallelo con il presente, ma la trama non è mai interessante e si sorride pochissimo. Il buon successo al botteghino è da ricercarsi quasi esclusivamente nei centimetri di pelle mostrati dall'impressionante bellezza di Senta Berger, mentre Gemma con la capigliatura cotonata è proprio da dimenticare. Divertenti le musiche di Ennio Morricone. Seguito da Quando le donne persero la coda (1972).
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