Giorni perduti
The Lost Weekend
1945
Chili
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
101 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Billy Wilder
Attori
Ray Milland
Jane Wyman
Philip Terry
Howard Da Silva
Doris Dowling
Frank Faylen

Don Birman (Ray Milland), scrittore in crisi creativa, alcolista e disperato, comincia la sua discesa agli inferi quando rimane a casa da solo, in una desolata New York estiva, per un intero weekend: senza l'aiuto del fratello Wick (Philip Terry) e dell'amore della fidanzata Helen (Jane Wyman), Don cadrà in un abisso di alcool e autodistruzione.

Dopo due commedie e il capolavoro noir La fiamma del peccato (1944), Billy Wilder adatta per lo schermo l'omonimo romanzo di Charles R. Jackson, inventandosi uno dei drammi più fortunati e premiati della Hollywood degli anni Quaranta: affresco amaro, secco e struggente, Giorni perduti è il film dove più sono palpabili le origini europee di Wilder, che omaggia il cinema tedesco degli anni Venti attraverso la fotografia espressionista tutta ombre e luci di John F. Seitz (memorabile la scena dell'incubo con il topo e il pipistrello) e dimostra un discreto coraggio nel non risparmiare nulla (o quasi) allo spettatore del tempo. Pur evitando qualsiasi deriva retorica o ricattatoria, tuttavia, il film non riesce del tutto a non incappare nelle forche caudine del Codice Hays, al quale sono probabilmente da addebitare la cancellazione dell'omosessualità del protagonista (presente nel romanzo) e un finale leggermente conciliatorio, dove l'amore interviene a risolvere, come con un colpo di spugna, tutte le angosce del protagonista. Pioggia di premi in America e in tutto il mondo: quattro premi Oscar (film, regia, attore protagonista e sceneggiatura non originale) più altre tre nomination (fotografia, montaggio e colonna sonora di Miklós Rózsa) e Palma d'Oro al Festival di Cannes del 1946.

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