My Brother's Name Is Robert and He Is an Idiot
Mein Bruder Heißt Robert und Ist Ein Idiot
2018
Paese
Germania
Genere
Drammatico
Durata
174 min.
Formato
Colore
Regista
Philip Gröning
Attori
Josef Mattes
Julia Zange
Urs Jucker
Stefan Konarske
Vitus Zeplichal
Un weekend d’estate. Due gemelli, Elena (Julia Zange) e Robert (Josef Mattes), passano le giornate in mezzo alla campagna, nei pressi di un rivenditore di benzina. Robert sta aiutando Elena a preparare l’esame di filosofia che dovrà sostenere qualche giorno dopo, ma quel fine settimana sarà soprattutto una prova decisiva per capire la natura del loro rapporto. Non è certo nuovo a film complessi e pronti a far discutere Philip Gröning, regista tedesco che si era fatto conoscere con il documentario Il grande silenzio (2005). Cinque anni dopo La moglie del poliziotto (2013), l'autore si concentra nuovamente sulla natura dei rapporti familiari, dando vita questa volta a una pellicola inerente al rapporto simbiotico fra due gemelli, entrambi desiderosi di un’indipendenza che sembra impossibile da raggiungere (si vedano i diversi momenti in cui i personaggi sono leggermente distanti e a turno si avvicinano l’uno all’altra). Attraverso scelte provocatorie e spunti filosofici (viene esplicitamente citato Heidegger, riferimento evidente per l’intera opera), l’autore tedesco realizza una pellicola sul senso del tempo, sull’attimo presente, che riesce ad approfondire efficacemente la psicologia di Robert e Elena, protagonisti di una relazione divisa tra tenerezze e sfoghi violenti, gelosie e turbamenti reciproci. Gröning ha buona mano e le suggestioni visive non mancano, ma a lungo andare si sente eccessivamente il peso di riflessioni meno profonde di quanto vogliano risultare, oltre che di una durata (quasi tre ore) davvero eccessiva per quello che il film vuole raccontare. Il risultato è un prodotto sì affascinante, ma troppo supponente per poter dirsi realmente riuscito. Presentato in concorso al Festival di Berlino.
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