Paradise – Una nuova vita
Paradise
2019
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Commedia
Durata
85 min.
Formato
Colore
Regista
Davide Del Degan
Attori
Vincenzo Nemolato
Giovanni Calcagno
Katarina Cas
Branko Zavrsan
Selene Caramazza
Andrea Pennacchi
Claudio Castrogiovanni
Domenico Centamore
Lorenzo Acquaviva
Calogero (Vincenzo Nemolato) è un uomo qualunque: vive nella sua Sicilia e vende granite. Un giorno la sua vita ordinaria cambia drasticamente: dopo aver assistito a un omicidio di stampo mafioso, Calogero decide di rompere il muro di omertà e di testimoniare. Un coraggioso atto di giustizia che gli costerà caro: Calogero viene inserito nel programma di protezione testimoni ed è costretto a trasferirsi a Sauris, un piccolo paesino sperduto tra le montagne friulane, lontano dalla sua amata terra.

Co-produzione italo-slovena diretta dal triestino Davide Del Gan, Paradise - Una nuova vita è a tutti gli effetti un film di confini con un protagonista costretto a muoversi in trasferta e “in incognito” rispetto alla terra natia, con un senso di straniamento e di buffo disagio sociale, atmosferico e identitario ben rappresentato dalla smorfia surreale e dagli occhi strabuzzati dell’efficace attore protagonista Vincenzo Nemolato. Un po’ buddy movie sui generis e un po’ detour nei sentimenti di un personaggio bizzarro e strampalato, animato e al contempo paralizzato da un legame reciso con le sue radici, Paradise - Una nuova vita utilizza gli scenari del Nord-est italiano per costruire un film indubbiamente esile nei suoi tanti e forse troppi sviluppi di sceneggiatura, ma guidato, in compenso da una sensibilità sincera, spiritata e dolorosa, che nei momenti migliori sa tirare fuori anche la commozione sotto la coltre e il gelo della neve e della distanza. Si sente molto, in sede di sceneggiatura, il contributo di Andrea Magnani, già regista di un film molto analogo come Easy - Un viaggio facile facile (2017), dove un protagonista altrettanto curioso s’imbarcava nella strampalata avventura on the road del carro funebre di un operaio morto in cantiere da guidare fino in Ucraina, paese natale dell’uomo. L’angoscia funebre e il senso di oppressione per le infinite e ricorrenti declinazioni sociali e filosofiche del concetto di morte, un elemento intrinseco da sempre alla cultura siciliana, permeano dal primo all’ultimo minuto le gesta spesso male in arnese di Calogero, affamato di riscatto e di una purezza da trovare solo lungo un cammino che somiglia spesso alla più impervia delle stasi. La parte finale del film e tutta la sua struttura mostrano una certa ridondanza, tra personaggi di contorno abbozzati e macchiettistici e un po’ troppa carne al fuoco, ma Paradise ha il merito di non chiudere pigramente il cerchio e di alzare la posta, anche sul piano tragico, dei suoi personaggi, lavorando sulle ricadute queer di una piega da improbabile gangster movie e puntando su scene che cambiano repentinamente di segno, come quella del rendez vous intorno al fuoco tra i due personaggi principali. Anche il finale, da questo punto di vista, ha il merito di non adagiarsi sulla pigra scelta dello sguardo in macchina da suggerire effettivamente una nuova strada e una possibile nuova vita da percorrere senza più nascondersi. Lucia, la moglie siciliana di Calogero, è interpretata dalla giovane e talentuosa attrice Selene Caramazza, già vista in Cuori puri (2017) di Valerio De Paolis. Nel cast l’attore teatrale e comico palermitano Sergio Vespertino, molto noto al pubblico siciliano, in un piccolo ruolo, e la diva slovena Katarina Čas, vista in The Wolf of Wall Street (2013) di Martin Scorsese, dov’era la donna che veniva ricoperta di denaro da Jonah Hill e Leonardo DiCaprio. 
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