La ragazza con la valigia

Aida (Claudia Cardinale) viene sedotta e abbandonata dallo sciupafemmine Marcello Fainardi (Corrado Pani). Nel tentativo di ristabilire un contatto con l'uomo, si imbatte (senza saperlo) nel fratello minore di lui, Lorenzo (Jacques Perrin). Tra il sedicenne e la bella Aida nasce una casta storia d'amore mascherata da tenera amicizia, che però per il giovane è soprattutto fonte di sofferenza e distrazione. La ragazza aprirà infine gli occhi, anche in seguito alla conversazione con un prete (Romolo Valli), e deciderà di partire.

Malinconico dramma senza tragedie, La ragazza con la valigia è anzitutto un saggio della maturità di Zurlini nella direzione degli attori (tutti in parte, compreso un Volonté con una manciata di battute nei panni di Piero, una ex fiamma di Aida) e nell'ambientazione di una storia intima nella provincia italiana degli anni Sessanta. La scena del confronto tra il precettore e la ragazza nei musei deserti, così come la disperata attesa di Lorenzo che guarda Aida ballare (con un lungo primo piano sul volto di Perrin sinceramente commovente) sono alcuni dei momenti di grande cinema di un'opera anche coraggiosa nel delineare la crudeltà “innocente” del personaggio della Cardinale (forse all'apice del suo fascino), che si approfitta della palese ricchezza della famiglia Fainardi, lascia un figlio in colonia per rincorrere la carriera di ballerina e quasi si fa tentare da offerte di prostituzione più o meno velata. Un piccolo trattato sociale in forma di lungometraggio, capace di affascinare senza enfasi né retorica. Presentato in concorso al Festival di Cannes.