Emil

Jannings

23 luglio 1884, Rorschach (Svizzera) — 2 gennaio 1950, Strobl (Austria)
Premi Principali
Coppa Volpi per il miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia 1937
Oscar al miglior attore protagonista 1929
Attore. La carriera artistica di Jannings inizia a teatro, dove muove i primi passi dai primi anni del ‘900, mettendo alla prova la sua mimica facciale e la sua espressività, tratti distintivi che lo renderanno uno degli attori più bravi della sua epoca, non solo in Germania. Il primo film di rilievo è sicuramente Madame Dubarry (1919), di Ernst Lubitsch, che lo sceglie per interpretare Luigi XV: i due tornano a collaborare anche l’anno successivo per Anna Bolena (Anna Boleyn) in cui Jannings veste i panni di Enrico VIII. L’interpretazione più importante della carriera dell’attore è sicuramente quella delvecchio portiere d’albergo nell’espressionista L’ultima risata (Der letzte Mann) di Friedrich Wilhelm Murnau, con cui torna a collaborare per Tartufo (Tartuff, 1925) e Faust (Faust – Eine deutsche Volkssage, 1926), in cui interpreta Mefisto. Nel 1930 affianca Marlene Dietrich ne L’angelo azzurro (Der blaue Engel) di Josef von Sternberg, con il quale torna a lavorare dopo che la sua interpretazione in  Crepuscolo di gloria gli era valsa l’Oscar come miglior attore nella prima edizione dei premi. Negli anni è divenuto tra i nomi più celebri dell’UFA, ricevendo anche diverse onorificenze dal regime nazista. Nel 1937 trionfa a Venezia, ricevendo la coppa Volpi per la sua interpretazione in Ingratitudine di Veit Harlan. 
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