A tempo pieno
L'emploi du temps
Durata
134
Formato
Regista
Vincent (Aurélien Recoing), improvvisamente, perde la sua prestigiosa posizione in un'azienda di consulenza ma non ha il coraggio di rivelarlo alla sua famiglia, né di chiedere loro sacrifici economici. Decide così di inventarsi una serie di bugie arrivando anche a truffare gli amici pur di riuscire a mantenere un tenore agiato.
Dopo aver raccontato i conflitti tra classe operaia e dirigente in Risorse umane (1999), Laurent Cantet passa dall'altra parte della scrivania e prova a immedesimarsi nei panni di un manager alle prese con problemi economici di una certa portata, anche se non legati alla sua mera sopravvivenza. Lo sguardo del regista è sempre lucidamente ancorato alla realtà, aiutato dai suoi protagonisti a tracciare un quadro il più vero possibile del mondo del lavoro e a compilare un'analisi sociale tanto dettagliata quanto difficile da trovare, ad esempio, nel cinema di Hollywood. L'inganno perpetrato da Vincent diventa così metafora della falsità edulcorata di un mondo, quello dell'odierna borghesia, fatto di apparenze e incapace di venire a patti con la realtà. Non privo di imperfezioni, cali di tensione e momenti di stanca, è però complessivamente ben scritto e ben interpretato e rappresenta un'altra indagine sociale riuscita per Cantet. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Dopo aver raccontato i conflitti tra classe operaia e dirigente in Risorse umane (1999), Laurent Cantet passa dall'altra parte della scrivania e prova a immedesimarsi nei panni di un manager alle prese con problemi economici di una certa portata, anche se non legati alla sua mera sopravvivenza. Lo sguardo del regista è sempre lucidamente ancorato alla realtà, aiutato dai suoi protagonisti a tracciare un quadro il più vero possibile del mondo del lavoro e a compilare un'analisi sociale tanto dettagliata quanto difficile da trovare, ad esempio, nel cinema di Hollywood. L'inganno perpetrato da Vincent diventa così metafora della falsità edulcorata di un mondo, quello dell'odierna borghesia, fatto di apparenze e incapace di venire a patti con la realtà. Non privo di imperfezioni, cali di tensione e momenti di stanca, è però complessivamente ben scritto e ben interpretato e rappresenta un'altra indagine sociale riuscita per Cantet. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.