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Gli angeli con la faccia sporca
Angels With Dirty Faces
Durata
97
Formato
Regista
Rocky (Frankie Burke) e Jerry (William Tracy) sono due giovani ladruncoli di origine irlandese che crescono in un quartiere povero di New York. Le loro strade però si dividono quando, in seguito a un furto, il primo viene arrestato e il secondo riesce a fuggire. Una volta uscito dal carcere, Rocky (James Cagney) diventerà un gangster senza scrupoli, mentre Jerry (Pat O'Brien) ha imboccato la carriera religiosa. I loro destini torneranno a incrociarsi.
Tra i film migliori diretti da Michael Curtiz negli anni Trenta, Gli angeli con la faccia sporca è un classico del gangster-movie, con un poco convenzionale (per il genere) finale positivo e una messinscena secca ed essenziale al punto giusto. Se la narrazione è solida e la fotografia efficace, a colpire è soprattutto il grande spessore dato ai due personaggi principali, che iniziano la stessa strada per poi dividersi completamente. Il copione (a cui contribuirono anche Ben Hecht e Charles McArthur) è perfetto nel concentrarsi unicamente su Rocky e Jerry, sui loro caratteri e sulle rispettive peculiarità, senza perdersi in inutili sottotrame o in personaggi di contorno che avrebbero rischiato di togliere profondità al tutto. Il merito va anche a due attori in stato di grazia, a partire da un James Cagney magnificamente calato nei panni di un criminale dalla forte moralità. Musiche di Max Steiner.
Tra i film migliori diretti da Michael Curtiz negli anni Trenta, Gli angeli con la faccia sporca è un classico del gangster-movie, con un poco convenzionale (per il genere) finale positivo e una messinscena secca ed essenziale al punto giusto. Se la narrazione è solida e la fotografia efficace, a colpire è soprattutto il grande spessore dato ai due personaggi principali, che iniziano la stessa strada per poi dividersi completamente. Il copione (a cui contribuirono anche Ben Hecht e Charles McArthur) è perfetto nel concentrarsi unicamente su Rocky e Jerry, sui loro caratteri e sulle rispettive peculiarità, senza perdersi in inutili sottotrame o in personaggi di contorno che avrebbero rischiato di togliere profondità al tutto. Il merito va anche a due attori in stato di grazia, a partire da un James Cagney magnificamente calato nei panni di un criminale dalla forte moralità. Musiche di Max Steiner.
