Ai confini del mondo

Una spedizione fa scalo all'isola delle Shetland, Hitra, scoprendo i segni di una società che da poco tempo ha abbandonato quel luogo. Poco dopo la scoperta di una lapide sul ciglio di un burrone, un lungo flashback ci riporta indietro a scoprire le vicissitudini di una comunità dedita alla pastorizia, alla pesca e all'agricoltura, in perenne lotta contro una natura dura e selvaggia.

Il film è la rappresentazione di un cambiamento tra il vecchio e il nuovo, tra la tradizione secolare, rappresentata dal padre Peter, e il cambiamento imminente delle nuove generazioni, rappresentate dal figlio Robbie, unite a una terra meravigliosa, lambita dal mare e ricoperta di scogli dove la voglia di vita si confonde con la morte. Alla fine a prevalere dopo terribili sciagure, sarà il cambiamento, non sempre bello ma giusto.  Michael Powell basò il suo soggetto sulla storia vera dell'evacuazione di trentasei persone dall'isola di Saint Kilda (Scozia), avvenuta il 29 agosto 1930: in questo film è evidente un lavoro di regia e di scrittura notevole, un senso dell'azione e del sentimento già ben dosati, nonostante il film risulti un po' troppo prevedibile e non sempre coinvolgente al punto giusto. Michael Powell ha anche diretto un documentario, Ritorno ai confini del mondo, nel 1977, con parte del cast originale, che sta a dimostrare il grande affetto verso questa sua opera.