Gli invasori – 49° parallelo
49th Parallel
Durata
123
Formato
Regista
Seconda guerra mondiale. Guidati dall'esaltato tenente Hirth (Eric Portman) e dal comandante Bernsdorff (Richard George), sei ufficiali tedeschi, sopravvissuti all'affondamento del loro sottomarino avvenuto nella baia di Hudson, si addentrano in territorio canadese con l'obiettivo di raggiungere gli Stati Uniti. Il loro cammino sarà segnato da odio e violenza.
Sulla base di un soggetto di Emeric Pressburger (premiato con l'Oscar), autore anche della sceneggiatura insieme a Rodney Ackland, l'inglese Powell ha realizzato un solido dramma bellico che ha il considerevole pregio di distanziarsi dalle omologhe pellicole di propaganda sfornate in serie all'epoca in territorio europeo e statunitense. Seppur l'intento sia smaccatamente esplicito e propagandistico (caricare gli alleati e risvegliare le coscienze degli americani quando ancora gli Stati Uniti erano in una posizione neutrale), il film procede fluido e meno schematicamente di quanto si potrebbe pensare, giocando sul microcosmo costituito dall'esiguo manipolo di protagonisti, ciascuno dei quali appare ben caratterizzato. Accanto alla presenza umana, ricopre una posizione di rilievo la descrizione del paesaggio. Da notare la presenza di tre tra i più grandi attori britannici di sempre: Laurence Olivier, Leslie Howard e Anton Walbrook. Bel bianconero di Freddie Young. Curiosità: il montaggio è ad opera di David Lean, futuro colosso del cinema british.
Sulla base di un soggetto di Emeric Pressburger (premiato con l'Oscar), autore anche della sceneggiatura insieme a Rodney Ackland, l'inglese Powell ha realizzato un solido dramma bellico che ha il considerevole pregio di distanziarsi dalle omologhe pellicole di propaganda sfornate in serie all'epoca in territorio europeo e statunitense. Seppur l'intento sia smaccatamente esplicito e propagandistico (caricare gli alleati e risvegliare le coscienze degli americani quando ancora gli Stati Uniti erano in una posizione neutrale), il film procede fluido e meno schematicamente di quanto si potrebbe pensare, giocando sul microcosmo costituito dall'esiguo manipolo di protagonisti, ciascuno dei quali appare ben caratterizzato. Accanto alla presenza umana, ricopre una posizione di rilievo la descrizione del paesaggio. Da notare la presenza di tre tra i più grandi attori britannici di sempre: Laurence Olivier, Leslie Howard e Anton Walbrook. Bel bianconero di Freddie Young. Curiosità: il montaggio è ad opera di David Lean, futuro colosso del cinema british.