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The Lonely Guy
Durata
90
Formato
Regista
Larry Hubbard (Steve Martin), impiegato di una casa editrice di biglietti di auguri a New York e aspirante scrittore, si ritrova a dover affrontare le disavventure della vita da single…fino all’incontro tanto atteso con Iris (Judith Ivey).
Terzo dei tre film scritti da Neil Simon e diretti da Arthur Hiller, dopo Un provinciale a New York (1970) e Un appartamento al Plaza (1971), è una commedia malinconica non disprezzabile, sorretta dalla brillante verve di Steve Martin, a suo agio nel tono tragicomico della vicenda. A fargli da spalla, troviamo un Charles Grodin alttrettanto in forma nei panni dell’amico triste e sconsolato che organizza feste da single con le sagome di cartone delle star di Hollywood. Assieme non raggiungono i fasti del classico del ’68 con Lemmon e Matthau, ma formano una simpatica strana coppia di “uomini soli” (The Lonely Guy è il titolo originale). Nonostante la prevedibilità dell’intreccio, il film riesce a farsi apprezzare per le tante situazioni divertenti, spesso al limite del parossismo, in cui finisce per trovarsi il protagonista (da segnalare la seduta psicanalitica al citofono e la visione dal divano di casa in diretta TV della sua stessa morte). Musiche di Jerry Goldsmith. Non accreditato compare un giovane Andy Garcia.
Terzo dei tre film scritti da Neil Simon e diretti da Arthur Hiller, dopo Un provinciale a New York (1970) e Un appartamento al Plaza (1971), è una commedia malinconica non disprezzabile, sorretta dalla brillante verve di Steve Martin, a suo agio nel tono tragicomico della vicenda. A fargli da spalla, troviamo un Charles Grodin alttrettanto in forma nei panni dell’amico triste e sconsolato che organizza feste da single con le sagome di cartone delle star di Hollywood. Assieme non raggiungono i fasti del classico del ’68 con Lemmon e Matthau, ma formano una simpatica strana coppia di “uomini soli” (The Lonely Guy è il titolo originale). Nonostante la prevedibilità dell’intreccio, il film riesce a farsi apprezzare per le tante situazioni divertenti, spesso al limite del parossismo, in cui finisce per trovarsi il protagonista (da segnalare la seduta psicanalitica al citofono e la visione dal divano di casa in diretta TV della sua stessa morte). Musiche di Jerry Goldsmith. Non accreditato compare un giovane Andy Garcia.
