Barton Fink – È successo a Hollywood
Barton Fink
Premi Principali
Palma d'oro al Festival di Cannes 1991
Durata
116
Formato
Regista
Il drammaturgo di origini ebraiche Barton Fink (John Turturro) è convinto di poter creare e sviluppare un linguaggio teatrale in grado di avvicinarsi alle esigenze dell'uomo medio. Inviato a Los Angeles per cominciare una più redditizia carriera di sceneggiatore per il cinema, troverà sul suo cammino scrittori alcolizzati, produttori agguerriti e Charlie (John Goodman), vicino di camera d'albergo affettuoso e bonaccione.
Uno dei film più riusciti e armonici tra quelli diretti e sceneggiati dai fratelli Coen negli anni Novanta. Intriso di un onirismo mai compiaciuto che, seppur allegorico, evita di scivolare in inutili formalismi, Barton Fink – È successo a Hollywood è una riflessione ben costruita sulle derive autodistruttive verso cui l'arte si dirige senza soluzione di continuità e, soprattutto, senza salvezza. Sorprendente dal punto di vista narrativo e impeccabile dal versante formale, è uno dei lungometraggi americani più originali del decennio, capace di mescolare elementi eterogenei e generi diversi: si parte da un ragionamento sulla Hollywood classica, si sfiora il grottesco e si arriva fino a una deriva horror dai contorni kafkiani con omaggi piuttosto evidenti al cinema di Roman Polanski. John Turturro gioca in sottrazione e vince: non soltanto il rispetto di chi ama il film, ma anche il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes. Sulla Croisette l'opera quarta dei Coen ha ottenuto un successo senza precedenti, conquistando anche la Palma d'oro e il premio per la miglior regia. Il personaggio di W.P. Mayhew (John Mahoney) è ispirato a William Faulkner, che scrisse realmente una sceneggiatura sul wrestling all'inizio della sua carriera e ebbe problemi di alcolismo.
Uno dei film più riusciti e armonici tra quelli diretti e sceneggiati dai fratelli Coen negli anni Novanta. Intriso di un onirismo mai compiaciuto che, seppur allegorico, evita di scivolare in inutili formalismi, Barton Fink – È successo a Hollywood è una riflessione ben costruita sulle derive autodistruttive verso cui l'arte si dirige senza soluzione di continuità e, soprattutto, senza salvezza. Sorprendente dal punto di vista narrativo e impeccabile dal versante formale, è uno dei lungometraggi americani più originali del decennio, capace di mescolare elementi eterogenei e generi diversi: si parte da un ragionamento sulla Hollywood classica, si sfiora il grottesco e si arriva fino a una deriva horror dai contorni kafkiani con omaggi piuttosto evidenti al cinema di Roman Polanski. John Turturro gioca in sottrazione e vince: non soltanto il rispetto di chi ama il film, ma anche il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes. Sulla Croisette l'opera quarta dei Coen ha ottenuto un successo senza precedenti, conquistando anche la Palma d'oro e il premio per la miglior regia. Il personaggio di W.P. Mayhew (John Mahoney) è ispirato a William Faulkner, che scrisse realmente una sceneggiatura sul wrestling all'inizio della sua carriera e ebbe problemi di alcolismo.