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Blood Simple – Sangue facile
Blood Simple
Durata
89
Formato
Regista
Julian Marty (Dan Hedaya), proprietario di un bar in Texas, scopre che la moglie Abby (Frances McDormand) lo tradisce con uno dei suoi dipendenti, Ray (John Getz). Assolda dunque un killer (M. Emmet Walsh) per farli fuori, ma tutto si rivela più complicato del previsto.
Brillante opera prima di Joel e Ethan Coen in cui è possibile rintracciare alcuni dei punti ricorrenti della loro poetica cinematografica: la commistione tra generi (in questo caso il noir si mescola con il western metropolitano e con la commedia); l'analisi antropologica di una provincia americana che nasconde, dietro una facciata di apparente tranquillità, realtà oscure e inquietanti; la messa in scena rigorosa e meticolosamente studiata; lo humor nero brillante e feroce. In questo modo emerge un prodotto, seppur grezzo, decisamente insolito e, a suo modo, elaborato e autoironico, che non si pone limiti nello sviluppare una vicenda sanguinosa e parimenti picaresca. Affidandosi a un gioco a incastri che coinvolge i quattro personaggi principali, in modo solo apparentemente casuale (evidente l'importanza di un ordine precostituito impossibile da decifrare), i Coen convincono fin da questo esordio, mostrando una padronanza del mezzo cinematografico e dei meccanismi narrativi davvero impeccabile. A partire da questo esordio e fino a Ladykillers (2004), Joel Coen sarà accreditato come unico regista, mentre il fratello Ethan figura nelle vesti di produttore. Nel 2010 è stata rilasciata una director's cut che aggiunge assai poco alla versione originale. Rifatto da Zhang Yimou nel 2009.
Brillante opera prima di Joel e Ethan Coen in cui è possibile rintracciare alcuni dei punti ricorrenti della loro poetica cinematografica: la commistione tra generi (in questo caso il noir si mescola con il western metropolitano e con la commedia); l'analisi antropologica di una provincia americana che nasconde, dietro una facciata di apparente tranquillità, realtà oscure e inquietanti; la messa in scena rigorosa e meticolosamente studiata; lo humor nero brillante e feroce. In questo modo emerge un prodotto, seppur grezzo, decisamente insolito e, a suo modo, elaborato e autoironico, che non si pone limiti nello sviluppare una vicenda sanguinosa e parimenti picaresca. Affidandosi a un gioco a incastri che coinvolge i quattro personaggi principali, in modo solo apparentemente casuale (evidente l'importanza di un ordine precostituito impossibile da decifrare), i Coen convincono fin da questo esordio, mostrando una padronanza del mezzo cinematografico e dei meccanismi narrativi davvero impeccabile. A partire da questo esordio e fino a Ladykillers (2004), Joel Coen sarà accreditato come unico regista, mentre il fratello Ethan figura nelle vesti di produttore. Nel 2010 è stata rilasciata una director's cut che aggiunge assai poco alla versione originale. Rifatto da Zhang Yimou nel 2009.
