Basic Training
Basic Training
Durata
80
Formato
Regista
Presso il centro di addestramento reclute di Fort Knox, nel Kentucky, per nove settimane si addestrano reclute con l'unico scopo di trasformarle da semplici civili in vere e proprie macchine da guerra, probabilmente per poi poter servire il proprio Paese sul fronte vietnamita.
Basic Training è un romanzo di (in)formazione che si propone di mostrare allo spettatore le dure e ciniche fasi dell'addestramento militare americano degli anni Settanta. Soprattutto, però, il film ha lo scopo di indagare il cammino che porterà dei comuni civili a diventare, troppo in fretta, spietati soldati, in una sorta di crescita personale sino all'età adulta imposta in nome di una Patria mai come prima così distante e retorica. La guerra non è una faccenda per timidi e timorosi, dunque il primo obiettivo dell'addestramento è quello di creare uomini privi di paura e spinti solo dal coraggio. Il montaggio usato dal regista enfatizza le assurdità belliche e prova a ricostruire il senso di inadeguatezza che circonda i cadetti nei confronti di una guerra lontana e interminabile, di cui faticano a capire le ragioni. Non c'è tempo per i perdenti nell'esercito: la macchina organizzativa è troppo complessa e stratificata per poter badare agli ultimi e chi non riesce a reggere il passo è destinato all'oblio. Wiseman mostra tutto con il solito occhio attento, cinico e neutrale, firmando così un documentario davvero degno di nota.
Basic Training è un romanzo di (in)formazione che si propone di mostrare allo spettatore le dure e ciniche fasi dell'addestramento militare americano degli anni Settanta. Soprattutto, però, il film ha lo scopo di indagare il cammino che porterà dei comuni civili a diventare, troppo in fretta, spietati soldati, in una sorta di crescita personale sino all'età adulta imposta in nome di una Patria mai come prima così distante e retorica. La guerra non è una faccenda per timidi e timorosi, dunque il primo obiettivo dell'addestramento è quello di creare uomini privi di paura e spinti solo dal coraggio. Il montaggio usato dal regista enfatizza le assurdità belliche e prova a ricostruire il senso di inadeguatezza che circonda i cadetti nei confronti di una guerra lontana e interminabile, di cui faticano a capire le ragioni. Non c'è tempo per i perdenti nell'esercito: la macchina organizzativa è troppo complessa e stratificata per poter badare agli ultimi e chi non riesce a reggere il passo è destinato all'oblio. Wiseman mostra tutto con il solito occhio attento, cinico e neutrale, firmando così un documentario davvero degno di nota.