Costretti ad uccidere

John Lee (Chow Yun-Fat) è un sicario di Hong Kong che lavora per un boss malavitoso. Nel momento in cui gli viene commissionato di assassinare un bambino, John si rifiuta e si ritrova così inseguito dagli stessi uomini per cui lavora, intenzionati a ucciderlo. Nella fuga riceverà l'aiuto della falsaria Meg Coburn (Mira Sorvino).

Costretti ad uccidere vanta due debutti: quello alla regia di Antoine Fuqua e quello in una produzione statunitense di Chow Yun-Fat. L'attore (segnalato da John Woo, produttore del film), si era già fatto conoscere dal pubblico occidentale grazie al successo di A Better Tomorrow (1986) dello stesso Woo. Forte (e scontata) l'influenza del cinema d'azione di Hong Kong: l'outfit, le movenze e lo stile del personaggio di Chow Yun-Fat sono un mero ricalco di quanto già visto nelle pellicole asiatiche dello stesso genere. Il tutto, però, è qualitativamente molto più approssimativo e meno accattivante. I due protagonisti non riescono a emergere dall'opaco e trito corredo tematico tipico delle coppia in fuga, ormai logoro e risaputo, e il risultato finale è un prodotto men che mediocre che vanta solo qualche discreta scena di azione. Mira Sorvino fuori parte.