Mission: Impossible II

Mentre è in vacanza, Ethan Hunt (Tom Cruise) viene a sapere che lo scienziato russo (schiantatosi in aereo) Vladimir Nekhorvich (Rade Šerbedžija) ha usato le sue credenziali per entrare negli Stati Uniti. Il biochimico aveva con sé un potentissimo virus chiamato Chimera e l'antidoto denominato Bellerofonte: il possesso di entrambi fa gola a Sean Ambrose (Dougray Scott), ex collega di Hunt, che vorrebbe scatenare un'epidemia e speculare vendendo il rimedio al miglior offerente.

La seconda missione impossibile di Tom Cruise (qui anche produttore) sul grande schermo viene affidata a John Woo: purtroppo l'amalgama tra azione e melò tipica del regista è meno riuscita che in altre sue opere. La storia d'amore tra agenti segreti resta superficiale e improbabile, mentre le sequenze d’azione si dividono tra momenti ben orchestrati e altri eccessivamente fracassoni e sopra le righe. Altalenante nel ritmo, il film si fa apprezzare per gli inseguimenti spettacolari, anche se Woo abusa del ralenti e a volte sembra perdere un po’ le redini del progetto. Niente male l’incipit, ma nel corso della visione raramente si torna su quei livelli. Resta un prodotto d’azione complessivamente nella media, inferiore al precedente del franchise, a cui sarebbe forse servita più autoironia visto che si tratta di una vicenda che spinge al limite la richiesta di sospensione dell'incredulità. Di fronte a un eroe indistruttibile, travestimenti senza limiti e scontri con ogni possibile mezzo di locomozione, allo spettatore non resta che decidere se accettare o rifiutare in toto il gioco messo in scena dal regista cinese.