Creepshow
Creepshow
Durata
120
Formato
Regista
Un padre getta nei rifiuti l'albo horror a fumetti del figlioletto: narrate da un irriverente spettro, le storie del giornalino prenderanno vita.
Omaggio a episodi agli albi dell'orrore anni Cinquanta, Creepshow è volutamente realizzato con uno stile pop che richiama i comics: scritte in sovraimpressione, colori esagerati, split screen e altre soluzioni d'effetto. A introdurre le storie un garrulo personaggio, chiamato qui Zio Creepy, che poi diventerà nella versione televisiva il pupazzo Zio Tibia, di culto negli anni Ottanta. Alcuni capitoli sono piuttosto interessanti: in particolare Alta marea, con un inedito Leslie Nielsen in versione sadico villain; il finale kafkiano, Strisciano su di te, racconta di un vecchio e spietato magnate ossessionato dagli scarafaggi e dalla pulizia à la Howard Hughes. Più spesso si tratta di racconti grotteschi con effetti speciali esageratamente grossolani, come nel capitolo in cui il re del terrore Stephen King, anche sceneggiatore, si diverte a interpretare un bifolco alle prese con un meteorite. Un giocattolone senza pretese, che a tratti riesce a spaventare e molto più spesso fa sorridere: per amanti dei fumetti e dell'horror vintage. Il posacenere protagonista della prima storia ritorna come un fil rouge in tutti gli episodi. Il figlio di King, Joe, interpreta il bambino dell'introduzione.
Omaggio a episodi agli albi dell'orrore anni Cinquanta, Creepshow è volutamente realizzato con uno stile pop che richiama i comics: scritte in sovraimpressione, colori esagerati, split screen e altre soluzioni d'effetto. A introdurre le storie un garrulo personaggio, chiamato qui Zio Creepy, che poi diventerà nella versione televisiva il pupazzo Zio Tibia, di culto negli anni Ottanta. Alcuni capitoli sono piuttosto interessanti: in particolare Alta marea, con un inedito Leslie Nielsen in versione sadico villain; il finale kafkiano, Strisciano su di te, racconta di un vecchio e spietato magnate ossessionato dagli scarafaggi e dalla pulizia à la Howard Hughes. Più spesso si tratta di racconti grotteschi con effetti speciali esageratamente grossolani, come nel capitolo in cui il re del terrore Stephen King, anche sceneggiatore, si diverte a interpretare un bifolco alle prese con un meteorite. Un giocattolone senza pretese, che a tratti riesce a spaventare e molto più spesso fa sorridere: per amanti dei fumetti e dell'horror vintage. Il posacenere protagonista della prima storia ritorna come un fil rouge in tutti gli episodi. Il figlio di King, Joe, interpreta il bambino dell'introduzione.