
Il dolce domani
The Sweet Hereafter
Durata
112
Formato
Regista
British Columbia, Canada. Uno scuolabus pieno di bambini sprofonda nel ghiaccio. Sopravvivono solo la conducente (Gabrielle Rose) e una ragazzina (Sarah Polley) che, rimasta paralizzata su una sedia a rotelle, è costretta a vedersela con la grettezza del paese e l'insensibile ingerenza dei media. L'avvocato Stevens (Ian Holm) si interessa al caso.
Tratto dall'omonimo libro di Russell Banks (che interpreta il dottore della cittadina), Il dolce domani si ispira a una vicenda simile, realmente accaduta in Texas nel 1980. Il trasferimento della vicenda dall'afoso clima texano al gelido inverno delle regioni canadesi finisce per definire meglio l'idea filmica del regista: la freddezza del clima, con un parallelo forse un tantino scontato, è il corrispettivo di una comunità che di fronte al dolore e alla tragedia reagisce chiudendosi nella propria meschinità. Il contrasto tra il calore del dolore e l'occhio raggelato di Egoyan regala sequenze che non si dimenticano, grazie anche alle prove maiuscole di Ian Holm e della Polley, ma l'analisi della tragedia individuale e collettiva è, a volte, troppo schematica e non coinvolge fino in fondo. Grand Prix Speciale della Giuria, Premio della giuria ecumenica e Premio FIPRESCI al Festival di Cannes.
Tratto dall'omonimo libro di Russell Banks (che interpreta il dottore della cittadina), Il dolce domani si ispira a una vicenda simile, realmente accaduta in Texas nel 1980. Il trasferimento della vicenda dall'afoso clima texano al gelido inverno delle regioni canadesi finisce per definire meglio l'idea filmica del regista: la freddezza del clima, con un parallelo forse un tantino scontato, è il corrispettivo di una comunità che di fronte al dolore e alla tragedia reagisce chiudendosi nella propria meschinità. Il contrasto tra il calore del dolore e l'occhio raggelato di Egoyan regala sequenze che non si dimenticano, grazie anche alle prove maiuscole di Ian Holm e della Polley, ma l'analisi della tragedia individuale e collettiva è, a volte, troppo schematica e non coinvolge fino in fondo. Grand Prix Speciale della Giuria, Premio della giuria ecumenica e Premio FIPRESCI al Festival di Cannes.