Diretto in Francia, il giovane immigrato clandestino Elias (Riccardo Scamarcio) si getta in mare quando la barca che lo trasporta viene avvistata dalla polizia greca. Finirà in un villaggio-vacanze, ma sarà soltanto la prima tappa di una vera e propria odissea.

Costa-Gavras torna a girare in Grecia dopo tanti anni per raccontare il dramma dei migranti, ma lo fa con toni spesso trasognanti e poco credibili che limitano il coinvolgimento spettatoriale. Elias conquista chi incontra grazie alla bellezza del suo corpo, ma questa (l'accettazione è più semplice di fronte a una persona ben presentabile) è l'unica tematica interessante di un lungometraggio piuttosto ridondante e che superficializza l'impegnato messaggio di partenza. Il ritmo funziona poco e non c'è molto su cui riflettere al termine della visione. Piuttosto spaesato Scamarcio in un ruolo che lo costringe a stare quasi sempre in silenzio.
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