
È sempre bel tempo
It's Always Fair Weather
Durata
101
Formato
Regista
Sul finire della Seconda guerra mondiale, tre sodali commilitoni (Gene Kelly, Dan Dailey e Michael Kidd) promettono di rivedersi dopo dieci anni nello stesso bar. L'incontro, dopo il lungo periodo di tempo prestabilito, non sarà felice: ognuno dei tre ha rinunciato ai suoi sogni e alle sue aspirazioni, e vive una vita che non ama.
Diretto in tandem da Donen e Kelly dopo la felice esperienza di Cantando sotto la pioggia (1952), fu inizialmente immaginato dagli sceneggiatori Bette Comden e Adolph Green come seguito ideale di Un giorno a New York (1949): del trio di protagonisti, però, sarebbe rimasto solo Gene Kelly, che al posto di Sinatra e Munshin chiama accanto a sé Dan Dailey e Michael Kidd. Dopo aver re-introdotto l'elemento primigenio del trio maschile protagonista, viene imbastita una storia post-bellica di taglio socio-culturale che diventa una riflessione corrosiva e non scontata sull'amicizia, le promesse, i sogni mancati e financo il mondo dell'intrattenimento e dello stress urbano (idealizzati nei personaggi bene sviluppati da Dolores Gray e Cyd Charisse). Una divertente satira in CinemaScope che lambisce molti ambiti e tocca questioni importanti con leggerezza e ironia, che non si fa mancare momenti musicali di buon livello e, soprattutto, riesce nel non facile compito di unire spensieratezza e un velo di crepuscolare malinconia. Tra i prodotti MGM più personali del periodo, premiato dalla critica ma non dal pubblico.
Diretto in tandem da Donen e Kelly dopo la felice esperienza di Cantando sotto la pioggia (1952), fu inizialmente immaginato dagli sceneggiatori Bette Comden e Adolph Green come seguito ideale di Un giorno a New York (1949): del trio di protagonisti, però, sarebbe rimasto solo Gene Kelly, che al posto di Sinatra e Munshin chiama accanto a sé Dan Dailey e Michael Kidd. Dopo aver re-introdotto l'elemento primigenio del trio maschile protagonista, viene imbastita una storia post-bellica di taglio socio-culturale che diventa una riflessione corrosiva e non scontata sull'amicizia, le promesse, i sogni mancati e financo il mondo dell'intrattenimento e dello stress urbano (idealizzati nei personaggi bene sviluppati da Dolores Gray e Cyd Charisse). Una divertente satira in CinemaScope che lambisce molti ambiti e tocca questioni importanti con leggerezza e ironia, che non si fa mancare momenti musicali di buon livello e, soprattutto, riesce nel non facile compito di unire spensieratezza e un velo di crepuscolare malinconia. Tra i prodotti MGM più personali del periodo, premiato dalla critica ma non dal pubblico.