L'urlo e la furia
The Sound and the Fury
Durata
110
Formato
Regista
I Compson sono una famiglia del Sud un tempo ricca e ora in declino. Jason (Yul Brinner) cerca di guidare il nucleo con durezza e dignità, ma si scontra con la voglia di indipendenza della nipote (Joanne Woodward) e l’alcolismo dei due fratelli (Margaret Leighton e Jack Warden).
Secondo adattamento dell’opera di William Faulkner per Martin Ritt ma, dopo il buon risultato di La lunga estate calda (tratto da alcuni racconti), il capolavoro del romanziere premio Nobel L’urlo e il furore si rivela materia ben più complessa e il risultato non convince fino in fondo. Pur sostenuto dalla sempre eccezionale capacità di far rendere al meglio il cast (straordinaria Joanne Woodward), Ritt questa volta resta in superficie e lascia lo spettatore lontano dalla partecipazione empatica con i travagli dei protagonisti. La decadenza si vede – perfettamente esemplificata dalla scenografia della grande casa di famiglia – ma non si sente né si comprende. Alcolismo, incesto, ninfomania, il soffocante provincialismo del Sud: tensioni che non affiorano davvero e lasciano l’amaro in bocca per una sceneggiatura (di Irving Ravetch e Harriet Frank Jr.) che pecca di mancanza di coraggio.
Secondo adattamento dell’opera di William Faulkner per Martin Ritt ma, dopo il buon risultato di La lunga estate calda (tratto da alcuni racconti), il capolavoro del romanziere premio Nobel L’urlo e il furore si rivela materia ben più complessa e il risultato non convince fino in fondo. Pur sostenuto dalla sempre eccezionale capacità di far rendere al meglio il cast (straordinaria Joanne Woodward), Ritt questa volta resta in superficie e lascia lo spettatore lontano dalla partecipazione empatica con i travagli dei protagonisti. La decadenza si vede – perfettamente esemplificata dalla scenografia della grande casa di famiglia – ma non si sente né si comprende. Alcolismo, incesto, ninfomania, il soffocante provincialismo del Sud: tensioni che non affiorano davvero e lasciano l’amaro in bocca per una sceneggiatura (di Irving Ravetch e Harriet Frank Jr.) che pecca di mancanza di coraggio.