Il fuggitivo

Matt Denant (Rex Harrison), ex pilota della Raf viene condannato per omicidio dopo aver salvato una donna durante una rissa. Dopo essere riuscito a evadere dal carcere, Matt scappa per la campagna inglese e trova rifugio presso la casa della giovane Dora Winton (Peggy Cummins), di cui presto si innamora, ricambiato. Braccato dalla polizia e anche grazie all'insistenza di Dora, Matt decide di costituirsi.

Adattamento di un testo teatrale del premio Nobel per la letteratura John Galsworthy e remake del film Escape! (1930) firmato da Basil Dean. Mankiewicz gira con professionalità, benché il suo tocco registico sia ancora piuttosto acerbo e riesca solo a fasi alterne a dare vigore a una vicenda dal respiro tutto sommato abbastanza corto. Discontinuo e non sempre ugualmente coinvolgente, il film si segnala per un interessante uso della fotografia (di Freddie Young), seguendo i dettami della lezione dell'espressionismo tedesco e per le buone interpretazioni che compensano cali di ritmo abbastanza sorprendenti (e ovviamente deleteri) per un prodotto di soli settantotto minuti. Si tratta del primo film americano girato in Inghilterra dopo la fine della Seconda guerra mondiale e dell'ultimo diretto da Mankiewicz senza firmare la sceneggiatura (in questo caso affidata a Philip Dunne).