Una spia della Germania Est (Patrick Schoene) è a San Francisco per raccogliere informazioni su quella che sembra un imminente invasione dei comunisti, ma finisce in un caleidoscopio di tipacci pittoreschi e umanità disagiata.



All'alba degli anni '80 Morrissey rilegge un'intera generazione americana (la sua) accentuando il commento negativo e moralistico sulle loro gesta, in modo talmente ingombrante e goffo da irritare e suscitare profondissimi dubbi e inevitabili riprovazioni, sotto il profilo non solo cinematografico. Un film che non rende giustizia alla precedente carriera del regista, di sicuro non sempre esaltante ma che di certo non meritava di ridursi a una così blanda e irritante galleria di cliché a metà tra il demenziale e il fuori tempo massimo.
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