Lorenzo Colombo (Massimo Boldi) è un piccolo industriale lombardo attaccatissimo alle proprie radici settentrionali, costretto ad affrontare l'onta di unirsi a una famiglia meridionale quando il figlio (Luca Peracino) decide di sposare la figlia (Fatima Trotta) di un pizzaiolo del Sud (Biagio Izzo) e di organizzare le nozze al paese della ragazza.

Ennesima, inutile, ritrita commedia che cerca pietosamente di rinverdire i “fasti” di un Massimo Boldi invecchiato, intristito e, ormai da anni privato del fido Christian De Sica, evidentemente non in grado di reggere da solo il peso di una pellicola, seppure impalpabile come questa. Le gag slapstick vetuste e la trivialità di Biagio Izzo sono gli unici ingredienti di una sceneggiatura che gira intorno al vuoto cosmico, tentando di marciare sulla contrapposizione nord/sud che fece la fortuna di Luca Miniero e delle sue commedie, ma fuori tempo massimo di diversi anni e senza la stessa spontaneità. Il product placement imbarazzante è forse l'unica spiegazione plausibile a chi si chiedesse come mai in Italia si realizzino ancora film del genere. Inutile commentare il livello del cast.
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