In un cimitero custodito dal cinico Domenico (Vittorio Gassman), capace di depredare le salme, le anime dei defunti si ritrovano per chiacchierare, costrette a rimanere nei paraggi finché qualcuno tra i vivi si ricorderà di loro.

Con un soggetto assai pasoliniano, si dice suggerito a Sergio Citti proprio dallo stesso Pasolini, Mortacci è una riflessione nera e grottesca sulle bassezze dell'umanità, fotografata con sarcasmo e mordente proprio da coloro che non sono più umani. Se l'idea è intrigante, altrettanto non si può dire della realizzazione, penalizzata da un ritmo tendente all'indebolimento, e da una serie di gag più scontate che sardoniche. Colpa forse anche di un cast che, a parte Gassman e la Melato, si affida più che altro su volti di rappresentanza (Carol Alt) o macchiette (Nino Frassica, Andy Luotto, Alvaro Vitali). Curiosa la partecipazione di Malcom McDowell nei panni dell'aspirante suicida Edmondo.
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