
La nave dei dannati
Voyage of the Damned
Durata
155
Formato
Regista
Amburgo, 1939. La nave St. Louis salpa con a bordo novecento ebrei tedeschi, in fuga dalle leggi razziali e dalla Germania nazista e antisemita. Il viaggio dovrebbe terminare a L'Avana ma i passeggeri scoprono che il tutto serve solo ai nazisti per dimostrare che nessuno li accoglierebbe, giustificando quindi al mondo la “soluzione finale” prossima ventura. Cuba e Stati Uniti rifiutano di accogliere i profughi; solo in Europa, forse, c'è ancora qualche speranza.
Kolossal corale tra l'intrigo internazionale, il dramma da camera e l'affresco storico, La nave dei dannati è un film dalla confezione piuttosto standardizzata e con cui, nonostante la buona accoglienza del pubblico e della critica alla sua uscita, il tempo non è stato molto clemente. La vicenda, reale, sarebbe l'occasione per mettere insieme un'idea di vecchia Europa superata, ghettizzata, perseguitata dalla Storia e dai suoi peggiori demoni, ma la pellicola non riesce fino in fondo ad assurgere alla forza emblematica che potrebbe avere con uno script migliore. Stuart Rosenberg dirige bene i tantissimi, e straordinari, attori e il cast d'eccezione resta uno dei principali (e forse unici) motivi d'interesse. Ultima interpretazione prima della precoce scomparsa del grande Oskar Werner (nel ruyolo di Egon Kreisler). Tre nomination agli Oscar: attrice non protagonista (Lee Grant alias Lili Rosen), sceneggiatura non originale e colonna sonora.
Kolossal corale tra l'intrigo internazionale, il dramma da camera e l'affresco storico, La nave dei dannati è un film dalla confezione piuttosto standardizzata e con cui, nonostante la buona accoglienza del pubblico e della critica alla sua uscita, il tempo non è stato molto clemente. La vicenda, reale, sarebbe l'occasione per mettere insieme un'idea di vecchia Europa superata, ghettizzata, perseguitata dalla Storia e dai suoi peggiori demoni, ma la pellicola non riesce fino in fondo ad assurgere alla forza emblematica che potrebbe avere con uno script migliore. Stuart Rosenberg dirige bene i tantissimi, e straordinari, attori e il cast d'eccezione resta uno dei principali (e forse unici) motivi d'interesse. Ultima interpretazione prima della precoce scomparsa del grande Oskar Werner (nel ruyolo di Egon Kreisler). Tre nomination agli Oscar: attrice non protagonista (Lee Grant alias Lili Rosen), sceneggiatura non originale e colonna sonora.