Oxford Murders – Teorema di un delitto
The Oxford Murders
Durata
104
Formato
Regista
Lo studente americano Martin (Elijah Wood) incontra a Oxford il suo modello di riferimento, il genio della logica Arthur Seldom (John Hurt), e gli propone di diventare suo dottorando. Inizialmente titubante, l'uomo si troverà ben presto legato al ragazzo in un'indagine sulle misteriose morti di alcune persone che sembrano ricondurre a una trama matematica.
Lontano dalle atmosfere esagerate e coloratissime che hanno contraddistinto la sua carriera (si pensi a Perdita Durango del 1997), de la Iglesia opta in questo caso per un thriller puro e semplice, ma il risultato è ben lontano da quello che il regista avrebbe voluto raggiungere. Il problema sta nel manico, in una trama inutilmente intricata e piena di passaggi macchinosi e non semplici da seguire: riferimenti al pensiero di Wittgestein e complicati processi alla logica si intrecciano a riflessioni sul senso ultimo della verità, mentre la soluzione del mistero si fa sempre più sfuggente e apparentemente impossibile da afferrare. Molti (troppi) dialoghi, poca azione e una serie di speculazioni interessanti ma dispendiose. Complessivamente, non rimane poi molto da salvare.
Lontano dalle atmosfere esagerate e coloratissime che hanno contraddistinto la sua carriera (si pensi a Perdita Durango del 1997), de la Iglesia opta in questo caso per un thriller puro e semplice, ma il risultato è ben lontano da quello che il regista avrebbe voluto raggiungere. Il problema sta nel manico, in una trama inutilmente intricata e piena di passaggi macchinosi e non semplici da seguire: riferimenti al pensiero di Wittgestein e complicati processi alla logica si intrecciano a riflessioni sul senso ultimo della verità, mentre la soluzione del mistero si fa sempre più sfuggente e apparentemente impossibile da afferrare. Molti (troppi) dialoghi, poca azione e una serie di speculazioni interessanti ma dispendiose. Complessivamente, non rimane poi molto da salvare.