Oceano rosso

Il capitano di una nave americana (John Wayne) fugge dal carcere cinese e si imbarca con alcuni contadini locali, stufi della dittatura comunista, su un battello diretto a Hong Kong. Le insidie del viaggio sono molteplici, ma l'uomo ha coraggio da vendere e venderà cara la pelle.

Con la scusa di voler realizzare un'opera d'avventura dall'ambientazione esotica, William A. Wellman firma un film politicamente schierato che, in breve tempo, rivela la sua vera natura di opera finalizzata alla propaganda anti-comunista tipica della Guerra fredda. Oceano rosso inizia discretamente bene, sia per la dinamicità del racconto, sia per l'efficacia degli attori. Eppure basta davvero pochissimo perché il tutto cessi di mostrare interesse e inizi a trasformarsi in un lungometraggio furbo, retorico e privo di vera passione. Probabilmente costretto da un produzione schierata e tiranna, Wellman si preoccupa di limitare i danni ma la sua sfera decisionale conta ben poco e il lavoro finirà per risultare uno dei meno riusciti della sua prolifica carriera.