Il sipario di ferro
The Iron Curtain
Durata
87
Formato
Regista
Igor Gouzenko (Dana Andrews) è un funzionario sovietico che lavora nell'ambasciata statunitense di Ottawa. Stufo della politica del proprio Paese e deluso dalla campagna ideologica russa, l'uomo decide di tradire la sua nazione consegnando agli Stati Uniti alcuni documenti importantissimi relativi allo spionaggio segreto.
Ricordato per essere il primo film statunitense apertamente ostile nei confronti dell'Unione Sovietica, Il sipario di ferro è uno dei titoli meno felici della prolifica carriera di William A. Wellman. Il regista statunitense si piega completamente al volere di una produzione che lo vuole a dirigere una pellicola esplicitamente propagandistica e di parte. Il film in questione, infatti, si avvale di una retorica senza precedenti, di una trama esile e mirata alla sola esaltazione della bandiera americana nei confronti di quella sovietica. La cura che Wellman aveva mostrato di riservare nei titoli precedenti è qui completamente assente, così come l'inventiva cinematografica e la passione per la materia trattata. Seppur tratto da una storia vera, il lavoro non restituisce minimamente il clima e la tensione tipici di quegli anni. Da evitare.
Ricordato per essere il primo film statunitense apertamente ostile nei confronti dell'Unione Sovietica, Il sipario di ferro è uno dei titoli meno felici della prolifica carriera di William A. Wellman. Il regista statunitense si piega completamente al volere di una produzione che lo vuole a dirigere una pellicola esplicitamente propagandistica e di parte. Il film in questione, infatti, si avvale di una retorica senza precedenti, di una trama esile e mirata alla sola esaltazione della bandiera americana nei confronti di quella sovietica. La cura che Wellman aveva mostrato di riservare nei titoli precedenti è qui completamente assente, così come l'inventiva cinematografica e la passione per la materia trattata. Seppur tratto da una storia vera, il lavoro non restituisce minimamente il clima e la tensione tipici di quegli anni. Da evitare.