Senza un attimo di tregua

Finito in prigione dopo essere stato truffato dal suo compagno di rapine, Walker (Lee Marvin) evade e inizia la sua rivincita: aiutato da un misterioso complice (Keenan Wynn), dà la caccia al suo vecchio amico per ottenere indietro i 93.000 dollari che gli spettano.

Funambolico e spericolato incrocio tra gangster e noir, rimasto nella storia per l'anomalo montaggio “sperimentale” e per aver lanciato la carriera di John Boorman. Il regista decostruisce la canonica struttura del gangster movie adottando un montaggio frammentato e bizzarro che alterna passato e presente; ma è interessante anche il missaggio sonoro, con i suoni che a volte arrivano in ritardo o in anticipo rispetto al momento in cui l'azione che li produce viene compiuta. Nonostante la grande esuberanza stilistica e le piccole sperimentazioni – che a tratti ricordano Godard e Resnais e, quanto meno, dimostrano come la Nouvelle Vague francese non sia passata inosservata oltreoceano – Senza un attimo di tregua è anche uno splendido esempio di scrittura per il grande schermo, con un personaggio principale caratterizzato in maniera a dir poco efficace: la storia di Walker, che insegue utopicamente i soldi solo per saziare la sua sete di vendetta e punire chi gli ha rubato la vita, è una malinconica e coraggiosa rappresentazione di un antieroe moderno. Tratto dal romanzo Anonime Carogne di Donald E. Westlake. Nel 1999 venne realizzato un remake con Mel Gibson chiamato Payback – la rivincita di Porter e lo stesso personaggio appare nel film Parker (2013).