
Tredici a tavola
Durata
95
Formato
Regista
Tornato alla villa di famiglia che deve essere venduta, Giulio (Giancarlo Giannini) ripercorre con la memoria la sua giovinezza e il suo incontro con la bellissima Anna (Kasia Smuntiak).
Commedia romantica leggera e affatto originale che guarda con nostalgia ai perduti anni Sessanta, gli anni della scoperta dell'amore, del sesso e del mondo per la generazione del regista (classe 1946). Lontano dai vanzinismi cui ci aveva abituati, Oldoini ricerca una direzione più raffinata e una dimensione familiare di ispirazione monicelliana (l'ambientazione è toscana), che però non risulta mai all'altezza delle aspettative. Se Giannini è bravo e misurato, Vaporidis, che interpreta il giovane Giulio, è lagnoso e fastidioso e le novità latitano: le situazioni sanno spesso di déjà vu, la regia è sciatta e televisiva. Comunque meglio della media dei lavori del regista: se non altro si tiene lontano da bassezze e trivialità.
Commedia romantica leggera e affatto originale che guarda con nostalgia ai perduti anni Sessanta, gli anni della scoperta dell'amore, del sesso e del mondo per la generazione del regista (classe 1946). Lontano dai vanzinismi cui ci aveva abituati, Oldoini ricerca una direzione più raffinata e una dimensione familiare di ispirazione monicelliana (l'ambientazione è toscana), che però non risulta mai all'altezza delle aspettative. Se Giannini è bravo e misurato, Vaporidis, che interpreta il giovane Giulio, è lagnoso e fastidioso e le novità latitano: le situazioni sanno spesso di déjà vu, la regia è sciatta e televisiva. Comunque meglio della media dei lavori del regista: se non altro si tiene lontano da bassezze e trivialità.