
Anni 90
Durata
95
Formato
Regista
Film a episodi che racconta abitudini e paure dell'italiano medio all'inizio degli anni Novanta: dall'AIDS all'emergere dei telefoni cellulari, dai matrimoni programmati al Telefono Azzurro, dai club per scambisti ai problemi sessuali, dai transessuali alla microcriminalità urbana.
L'idea è quella di fotografare in piccole istantanee la quotidiana mostruosità dei “tempi moderni” scanditi da una serie di nuove minacce (l'AIDS, le aggressioni in metropolitana, la prostituzione per le strade) e ammantati da uno spesso velo di ipocrisia (il direttore che va a trans, l'operatore della parodia del Telefono Azzurro che picchia i bambini). Per sottolineare ulteriormente la valenza sociale del discorso, Oldoini inserisce brevi sketch di “Pubblicità Regresso” che fanno il verso a spot in circolazione in quegli anni (l'invito all'uso del preservativo, la propaganda anti-fumo). Il problema è che la sceneggiatura, incline a facilonerie triviali, non è all'altezza degli intenti satirici e il cast vanziniano (Christian De Sica, Massimo Boldi, Ezio Greggio e compagni) non ha il mordente giusto, ma si limita a muoversi nella direzione della facile risata. Nonostante gli evidenti difetti, il film ebbe comunque un gran successo di pubblico che portò alla realizzazione del sequel Anni 90 – Parte II (1993) l'anno seguente.
L'idea è quella di fotografare in piccole istantanee la quotidiana mostruosità dei “tempi moderni” scanditi da una serie di nuove minacce (l'AIDS, le aggressioni in metropolitana, la prostituzione per le strade) e ammantati da uno spesso velo di ipocrisia (il direttore che va a trans, l'operatore della parodia del Telefono Azzurro che picchia i bambini). Per sottolineare ulteriormente la valenza sociale del discorso, Oldoini inserisce brevi sketch di “Pubblicità Regresso” che fanno il verso a spot in circolazione in quegli anni (l'invito all'uso del preservativo, la propaganda anti-fumo). Il problema è che la sceneggiatura, incline a facilonerie triviali, non è all'altezza degli intenti satirici e il cast vanziniano (Christian De Sica, Massimo Boldi, Ezio Greggio e compagni) non ha il mordente giusto, ma si limita a muoversi nella direzione della facile risata. Nonostante gli evidenti difetti, il film ebbe comunque un gran successo di pubblico che portò alla realizzazione del sequel Anni 90 – Parte II (1993) l'anno seguente.