Los Angeles. Il detective Thomas Mackey (James Remar) attraversa un periodo di crisi: la fine del suo matrimonio, la mancanza di fiducia da parte dei suoi superiori e l'irrisolvibile caso di un serial killer. L'arrivo della giovane psicologa Sally Powers (Loryn Locklin), dagli strani poteri mentali, cambierà le carte in tavola. Semisconosciuto capitolo nella filmografia di Wes Craven, prodotto per il piccolo schermo e ideale episodio pilota di una serie televisiva che non vide mai la luce: tipico esempio in cui la "clandestinità" di un film è ben motivata. C'è poco da salvare in questo thriller desolante da ogni punto di vista, dalla tecnica pedestre alla trama infarcita di stereotipi (il detective anticonformista, i superiori ostili, la ragazza fragile dai poteri misteriosi). Regia piatta e sceneggiatura (firmata dal regista con Thomas Baum) inesistente, anche per un pubblico di basse pretese. James Remar, noto per il personaggio di Ajax ne I guerrieri della notte (1979) di Walter Hill, avrà una lunga carriera alternata fra serie televisive e ruoli minori in produzioni cinematografiche. Mitch Pileggi, già diretto da Craven in Sotto shock (1989), è il capitano Keller.