Enrico V
The Chronicle History of King Henry the Fift with His Battell Fought at Agincourt in France
1944
Paese
Gran Bretagna
Generi
Storico, Biografico
Durata
137 min.
Formato
Colore
Regista
Laurence Olivier
Attori
Laurence Olivier
Leslie Banks
Felix Aylmer
Ralph Truman
George Robey
Harcourt Williams
Renée Asherson
Janet Burnell
Robert Newton
Freda Jackson
Robert Helpmann
Londra, 1600. Il pubblico accorre al Globe Theatre per vedere rappresentato Enrico V di William Shakespeare. Introdotte dal coro narrante (Leslie Banks) vanno così in scena le gesta del sovrano (Laurence Olivier) che rivendicò il trono di Francia, sconfisse i nemici nella battaglia di Azincourt (1415) e prese poi in moglie la cugina Caterina (Renée Asherson) per unire le due corone e pacificare le nazioni. Il portentoso esordio come regista e produttore (nonché ovviamente protagonista) di Laurence Olivier avviene con una pellicola monumentale che fu un vero e proprio evento mediatico, tanto da spingere Hollywood a dedicare all'impresa un Oscar speciale. Maneggiando con una perizia insospettabile il mezzo cinematografico, l'autore riporta sullo schermo Shakespeare dopo anni di oblio, attraverso un'opera coraggiosa che è al tempo stesso un classico e – visto che si parla di guerre – una riflessione sul conflitto mondiale in cui era coinvolta l'Inghilterra durante la realizzazione delle riprese. Se il film inizia con una splendida panoramica sulla Londra seicentesca (ricreata grazie a modellino) e continua come una specie di documentario sulle rappresentazioni teatrali dell'epoca (con tanto di acquazzone che bagna gli spettatori attraverso il soffitto aperto), Olivier sfrutta il testo per la geniale trovata che anima l'azione: quando il coro chiede agli spettatori di usare l'immaginazione per sopperire ai limiti del palcoscenico, ci ritroviamo sul vero campo di battaglia, tra tende, cavalli e centinaia di comparse, mentre i palazzi restano modellini bidimensionali o sfondi acquarellati. Questo accumulo di tecniche da una parte evidenzia lo sforzo produttivo e l'enorme lavoro sulle potenzialità della pellicola, dall'altra effettua un “gioioso straniamento” funzionale sia alla struttura dell'opera originale (spesso alleggerita da scene comiche) che alla finalità del film stesso che resta, anzitutto, una celebrazione della Settima arte come mezzo di espressione non subordinato al teatro o alla parola scritta. Eccellente direzione degli attori e straordinaria fotografia a colori di Robert Krasker e Jack Hildyard. Monumentale e irripetibile. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
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