Laila in Haifa
Laila in Haifa
2020
Paesi
Israele, Francia
Genere
Drammatico
Durata
99 min.
Formato
Colore
Regista
Amos Gitai
Attori
Maria Zreik
Khawla Ibraheem
Bahira Ablassi
Naama Preis
Tsahi Halevi
Nel corso di una notte, attraverso una serie di incontri e situazioni, si intrecciano le storie di cinque donne, che nelle loro relazioni e identità personali sfidano ogni categoria e classificazione.

Amos Gitai ci conduce nella sua terra natale (Haifa per l'appunto), ma della città che dà il titolo al film non vediamo nulla se non un locale che costituisce l'unica location del film, nonché il simbolo di un'operazione dai tratti anche interessanti ma ampiamente superati e, soprattutto, malamente incarnati dal film. L'idea è infatti quella di mettere in scena un microcosmo fatto di volti, storie, situazioni al limite. Nel pub incontriamo uomini, donne, omosessuali, ebrei, arabi, militanti politici, ubriaconi e via dicendo: Gitai, insomma, mette in scena una labirintica e sinuosa società in grado di rappresentare tutta la linfa vitale della città (e non solo). La morale, va da sé, è che, spogliandoci di qualsiasi preconcetto e maschera di fronte a un drink, siamo tutti uguali e ogni ostacolo può essere sormontato. Un tema alquanto trito e ritrito e per nulla supportato da una forma filmica adeguata. Tra riprese estremamente barocche, attori fuori parte e uno script per nulla fluido né incisivo, Laila in Haifa ha ben poco da lasciare allo spettatore se non una buona dose di noia e vacuità. In alcuni momenti, il carisma e l'occhio del regista emergono e lasciano ben sperare su un cambio marcia nei minuti successivi che invece, purtroppo, non avviene. Presentato generosamente in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
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