Des nouvelles de la planète Mars
Des nouvelles de la planète Mars
Durata
101
Formato
Regista
Divorziato e padre di due figli, Philippe Mars (François Damiens), impiegato in un'azienda informatica, conduce un'esistenza abbastanza grigia, ricevendo ben poche soddisfazioni dalla vita nonostante una innata bontà d'animo. A scuotere la sua routine quotidiana ci pensa il collega con problemi psichici Jerôme (Vincent Macaigne), che si stabilisce a casa sua creando non pochi inconvenienti.
Ritratto di famiglia disfunzionale in toni da commedia stralunata, Des nouvelles de la planète Mars riesce nel non facile compito di trattare in modo personale uno spaccato di vita ai tempi della crisi delle certezze individuali attraverso una simpatica galleria di personaggi immersi in situazioni sempre più grottesche. Come suggerisce il titolo del film, che gioca con astuzia sul nome del protagonista, Philippe è un (rassegnato?) uomo di sani principi estraneo al mondo in cui vive, sorta di extraterrestre proiettato con la mente verso un outer space lontano dalle sconfortanti contingenze che la vita gli sottopone. Particolarmente convincente nel rendere un'atmosfera quasi lunare prima dell'apertura finale, la pellicola rimane un giochino divertente ai limiti del surreale, che regala qualche sorriso grazie a un umorismo grottesco (le scene con il chihuahua valgono il film) e alla capacità di rendere intelligentemente sapide alcune situazioni all'apparenza banali (il posto di lavoro, il rapporto con i figli, l'inseguimento in auto). Se l'epilogo all'insegna della convenzionalità non convince del tutto, gli inserti fantastici dei genitori di Philippe che si manifestano dall'aldilà appaiono una scelta azzeccata, dal vago sapore lynchano. Un collage di situazioni e niente più, arricchito da una schiera di gustose interpretazioni, dove spicca Michel Aumont nei panni dell'anziano e vispo vicino del protagonista.
Ritratto di famiglia disfunzionale in toni da commedia stralunata, Des nouvelles de la planète Mars riesce nel non facile compito di trattare in modo personale uno spaccato di vita ai tempi della crisi delle certezze individuali attraverso una simpatica galleria di personaggi immersi in situazioni sempre più grottesche. Come suggerisce il titolo del film, che gioca con astuzia sul nome del protagonista, Philippe è un (rassegnato?) uomo di sani principi estraneo al mondo in cui vive, sorta di extraterrestre proiettato con la mente verso un outer space lontano dalle sconfortanti contingenze che la vita gli sottopone. Particolarmente convincente nel rendere un'atmosfera quasi lunare prima dell'apertura finale, la pellicola rimane un giochino divertente ai limiti del surreale, che regala qualche sorriso grazie a un umorismo grottesco (le scene con il chihuahua valgono il film) e alla capacità di rendere intelligentemente sapide alcune situazioni all'apparenza banali (il posto di lavoro, il rapporto con i figli, l'inseguimento in auto). Se l'epilogo all'insegna della convenzionalità non convince del tutto, gli inserti fantastici dei genitori di Philippe che si manifestano dall'aldilà appaiono una scelta azzeccata, dal vago sapore lynchano. Un collage di situazioni e niente più, arricchito da una schiera di gustose interpretazioni, dove spicca Michel Aumont nei panni dell'anziano e vispo vicino del protagonista.