Zombi
Dawn of the Dead
Durata
127
Formato
Regista
Durante un'invasione di morti viventi, una coppia di giornalisti e due SWAT si trovano intrappolati in un centro commerciale, assediato dalle terribili creature. Difficile decidere cosa fare in un mondo che sembra interamente popolato da mostri cannibali.
Secondo capitolo della saga dei morti viventi, uscito in Italia inspiegabilmente con il titolo Zombi, è sicuramente il film più esplicitamente politico della serie. Molto si è parlato della metafora degli zombie che assaltano il centro commerciale come simbolo delle masse consumiste accecate dal bisogno di merci e del valore di dura parabola anticapitalista presente nella pellicola. Pur girata, come al solito, con pochi soldi, la pellicola riesce a colpire nel segno, sviluppando ulteriormente le tematiche già accennate nel precedente capitolo, La notte dei morti viventi (1968): dalla claustrofobia alle difficoltà di tenere unito il gruppo. La fotografia a colori brillanti rende ancora più forti e disturbanti le numerose sequenze splatter curate dal solito Tom Savini (che compare anche nei panni di un motociclista) e la “coreografia” delle masse di zombie avanzanti ricorda un terrificante videoclip. Originariamente, i due protagonisti superstiti avrebbero dovuto uccidersi: il finale scelto è di poco più ottimista. Ben accolto da critica e pubblico, finì suo malgrado per dar vita a imbarazzanti e inutili epigoni come l'italiano Zombi 2 (1979) diretto da Lucio Fulci, che sfrutta il marchio per andare a raccontare vicende di tutt'altro spessore. Il film è stato realizzato anche grazie all'aiuto di Dario Argento, amico di Romero, citato nei credits iniziali e responsabile degli edits per il mercato non-anglofono.
Secondo capitolo della saga dei morti viventi, uscito in Italia inspiegabilmente con il titolo Zombi, è sicuramente il film più esplicitamente politico della serie. Molto si è parlato della metafora degli zombie che assaltano il centro commerciale come simbolo delle masse consumiste accecate dal bisogno di merci e del valore di dura parabola anticapitalista presente nella pellicola. Pur girata, come al solito, con pochi soldi, la pellicola riesce a colpire nel segno, sviluppando ulteriormente le tematiche già accennate nel precedente capitolo, La notte dei morti viventi (1968): dalla claustrofobia alle difficoltà di tenere unito il gruppo. La fotografia a colori brillanti rende ancora più forti e disturbanti le numerose sequenze splatter curate dal solito Tom Savini (che compare anche nei panni di un motociclista) e la “coreografia” delle masse di zombie avanzanti ricorda un terrificante videoclip. Originariamente, i due protagonisti superstiti avrebbero dovuto uccidersi: il finale scelto è di poco più ottimista. Ben accolto da critica e pubblico, finì suo malgrado per dar vita a imbarazzanti e inutili epigoni come l'italiano Zombi 2 (1979) diretto da Lucio Fulci, che sfrutta il marchio per andare a raccontare vicende di tutt'altro spessore. Il film è stato realizzato anche grazie all'aiuto di Dario Argento, amico di Romero, citato nei credits iniziali e responsabile degli edits per il mercato non-anglofono.