
Centurion
Centurion
Durata
96
Formato
Regista
Nel II secolo d.C., il centurione romano Quintus Dias (Michael Fassbender) si unisce alla Nona legione con l'obiettivo di arrivare in Scozia, sconfiggere i nemici e annettere definitivamente la Britannia all'Impero di Roma. Nel battaglione c'è però una traditrice (Olga Kurylenko), decisa a vendicarsi dei romani per diversi soprusi subiti anni prima.
Il destino della Nona legione romana rimase storicamente ignoto per diverso tempo, e ancora oggi si fanno teorie e illazioni su cosa sia realmente avvenuto. Lontano da qualsiasi pretesa storica, Centurion “ipotizza” le ultime gesta dei circa 3.000 soldati misteriosamente scomparsi dagli incartamenti storici dell'epoca. Dopo Doomsday (2008), Neil Marshall punta su un'altra pellicola d'azione ad alto tasso adrenalinico, dove il sangue e le uccisioni abbondano dalla prima all'ultima sequenza. Debolissimo dal punto di vista narrativo e quasi imbarazzante nella scrittura dei dialoghi, Centurion è un film che non riesce mai a interessare o, quantomeno, a incuriosire. In soltanto un paio di sequenze l'apparato visivo è notevole, ma tutto è troppo autocompiaciuto, fasullo e artefatto. Un'operazione fredda che non riesce mai a emozionare adeguatamente e in cui, una volta tanto, l'accusa di “violenza gratuita” non risulta affatto fuori luogo. Olga Kurylenko è tanto affascinante quanto inespressiva, mentre Michael Fassbender è svogliato e poco intenso.
Il destino della Nona legione romana rimase storicamente ignoto per diverso tempo, e ancora oggi si fanno teorie e illazioni su cosa sia realmente avvenuto. Lontano da qualsiasi pretesa storica, Centurion “ipotizza” le ultime gesta dei circa 3.000 soldati misteriosamente scomparsi dagli incartamenti storici dell'epoca. Dopo Doomsday (2008), Neil Marshall punta su un'altra pellicola d'azione ad alto tasso adrenalinico, dove il sangue e le uccisioni abbondano dalla prima all'ultima sequenza. Debolissimo dal punto di vista narrativo e quasi imbarazzante nella scrittura dei dialoghi, Centurion è un film che non riesce mai a interessare o, quantomeno, a incuriosire. In soltanto un paio di sequenze l'apparato visivo è notevole, ma tutto è troppo autocompiaciuto, fasullo e artefatto. Un'operazione fredda che non riesce mai a emozionare adeguatamente e in cui, una volta tanto, l'accusa di “violenza gratuita” non risulta affatto fuori luogo. Olga Kurylenko è tanto affascinante quanto inespressiva, mentre Michael Fassbender è svogliato e poco intenso.