Cinque serate
Pjat' Vecerov
Durata
103
Formato
Regista
Rimasto lontano da Mosca per diciotto anni, il camionista Aleksandr Petrovic Ilin (Stanisláv LjubÅ¡in) torna in città e passa cinque serate insieme a Tamara (Ljudmila GurÄenko), il suo grande amore di tanto tempo prima. Decidere se provare a ricostruire una nuova vita con lei o ripartire lasciandosela nuovamente alle spalle sarà la scelta più difficile della sua vita.
Malinconico dramma sentimentale di ampio respiro storico, ambientato sul finire degli anni Cinquanta, Cinque serate è uno dei titoli più importanti della carriera dell'altalenante Mikhalkov, capace qui di mettere a nudo i sentimenti, i tormenti, i rimpianti e le speranze del popolo russo del post-Seconda guerra mondiale. «Se soltanto non ci fosse stata la guerra», dice Tamara in quella che rimane la frase più emblematica della pellicola: ma forse è solo un'illusione per togliersi le proprie responsabilità dalle scelte compiute e per (fingere di) guardare con maggiore sollievo a un passato crudele e spietato. Se l'approfondimento psicologico sui personaggi è di prima grandezza, a colpire è anche l'apparato formale, di indubbia forza estetica. La fotografia di Pavel Lebeshev è accattivante e capace di far dire alle immagini tutto ciò di cui i personaggi preferiscono non parlare. Ottimi anche i due attori principali.
Malinconico dramma sentimentale di ampio respiro storico, ambientato sul finire degli anni Cinquanta, Cinque serate è uno dei titoli più importanti della carriera dell'altalenante Mikhalkov, capace qui di mettere a nudo i sentimenti, i tormenti, i rimpianti e le speranze del popolo russo del post-Seconda guerra mondiale. «Se soltanto non ci fosse stata la guerra», dice Tamara in quella che rimane la frase più emblematica della pellicola: ma forse è solo un'illusione per togliersi le proprie responsabilità dalle scelte compiute e per (fingere di) guardare con maggiore sollievo a un passato crudele e spietato. Se l'approfondimento psicologico sui personaggi è di prima grandezza, a colpire è anche l'apparato formale, di indubbia forza estetica. La fotografia di Pavel Lebeshev è accattivante e capace di far dire alle immagini tutto ciò di cui i personaggi preferiscono non parlare. Ottimi anche i due attori principali.