Delitto in pieno sole
Plein soleil
Durata
118
Formato
Regista
Amanti della bella vita, benestanti e un po' villani, gli americani Tom Ripley (Alain Delon) e Philippe (Maurice Ronet), amici di lunga data, sono a caccia di svago e belle ragazze tra Roma e la costiera amalfitana. Durante un viaggio in yacht alla volta di Taormina, Tom, dopo aver fantasticato in modo ambiguo sulla morte dell'amico per impossessarsi delle sue ricchezze, lo uccide involontariamente con un pugnale. Ne assumerà l'identità, studiando un ingegnoso piano per non essere incriminato.
Efficace trasposizione cinematografica del complesso romanzo Il talento di mister Ripley di Patricia Highsmith, Delitto in pieno sole è un thriller psicologico di indubbio fascino, che unisce esigenze commerciali a suggestive intuizioni da cinema d'autore. Ellittico nella narrazione, il film scivola lentamente in un incubo alla luce del giorno senza ricercare climax tensivi ma, al contrario, sottolineando l'importanza dei rapporti tra i personaggi attraverso la parola e il gusto per il dettaglio. Un gioco all'insegna dell'illusione, della calma apparente, della rivalità (amorosa), in cui il la tensione omoerotica tra Tom e Philippe (suggerita con classe) è turbata dalla presenza di Marge (Marie Laforêt), fidanzata del secondo. Totalmente priva di mistero, la pellicola si trascina un po' pesantemente nella pretesa che la macchinazione del protagonista possa anche gettare uno sguardo beffardo sulla dubbia moralità borghese. Delon (allora venticinquenne) è nel pieno della sua fulgida bellezza, ma non passa inosservato nemmeno lo charme del collega Maurice Ronet. Elegante, snob, un po' inamidato. Fotografia di Henri Decaë, musiche di Nino Rota. Dallo stesso romanzo è stato tratto anche il dimenticabile Il talento di Mr. Ripley (1999) di Anthony Minghella.
Efficace trasposizione cinematografica del complesso romanzo Il talento di mister Ripley di Patricia Highsmith, Delitto in pieno sole è un thriller psicologico di indubbio fascino, che unisce esigenze commerciali a suggestive intuizioni da cinema d'autore. Ellittico nella narrazione, il film scivola lentamente in un incubo alla luce del giorno senza ricercare climax tensivi ma, al contrario, sottolineando l'importanza dei rapporti tra i personaggi attraverso la parola e il gusto per il dettaglio. Un gioco all'insegna dell'illusione, della calma apparente, della rivalità (amorosa), in cui il la tensione omoerotica tra Tom e Philippe (suggerita con classe) è turbata dalla presenza di Marge (Marie Laforêt), fidanzata del secondo. Totalmente priva di mistero, la pellicola si trascina un po' pesantemente nella pretesa che la macchinazione del protagonista possa anche gettare uno sguardo beffardo sulla dubbia moralità borghese. Delon (allora venticinquenne) è nel pieno della sua fulgida bellezza, ma non passa inosservato nemmeno lo charme del collega Maurice Ronet. Elegante, snob, un po' inamidato. Fotografia di Henri Decaë, musiche di Nino Rota. Dallo stesso romanzo è stato tratto anche il dimenticabile Il talento di Mr. Ripley (1999) di Anthony Minghella.