
Giochi proibiti
Jeux interdits
Durata
86
Formato
Regista
Durante la Seconda guerra mondiale, la piccola Paulette (Brigitte Fossey) rimane orfana, a soli cinque anni e viene salvata dall'undicenne Michel (George Poujouly) che decide di portarla a casa sua. Tra i due nasce una tenera amicizia, giocano e affrontano gli orrori della guerra con spensieratezza, seppelliscono insieme gli animali morti, decidendo addirittura di costruire un cimitero a loro dedicato. Ma il mondo dei grandi è pronto a rompere l'idillio.
L'assurdità e la crudeltà umana, pronte a rivelarsi tanto in guerra quanto nella normale e sonnacchiosa quotidianità, filtrate attraverso lo sguardo innocente, puro, semplice e disinibito dei bambini. Clément mischia sapientemente i registri stilistici, iniziando con una narrazione di taglio prettamente realistico (che unisce materiale di repertorio a girato ex novo), passando poi a tonalità più leggere che richiamano a una dimensione favolistica e chiudendo con approccio visivo stilizzato che getta sul racconto un'aura di inquietudine e melanconia. In questo modo viene descritta una realtà complessa e spesso spietata in cui la dolcezza, l'ingenuità e la sincerità della tenera età sono destinate a soccombere dinnanzi all'avidità, all'egoismo e alle meschinità del mondo degli adulti, un mondo cinico e abietto che mortifica e abbatte i sogni e le speranze di due esseri fragili uniti da una tenera e struggente amicizia. Fantasiosa e commovente, un'opera memorabile anche grazie alle straordinarie interpretazioni dei due giovani protagonisti, intensi e convincenti, capaci di strappare con eguale efficacia sorrisi e lacrime. Brigitte Fossey è l'unica componente del cast a essere diventata attrice professionista. Da applausi la celebre colonna sonora del chitarrista Narciso Yèpes. Leone d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1952.
L'assurdità e la crudeltà umana, pronte a rivelarsi tanto in guerra quanto nella normale e sonnacchiosa quotidianità, filtrate attraverso lo sguardo innocente, puro, semplice e disinibito dei bambini. Clément mischia sapientemente i registri stilistici, iniziando con una narrazione di taglio prettamente realistico (che unisce materiale di repertorio a girato ex novo), passando poi a tonalità più leggere che richiamano a una dimensione favolistica e chiudendo con approccio visivo stilizzato che getta sul racconto un'aura di inquietudine e melanconia. In questo modo viene descritta una realtà complessa e spesso spietata in cui la dolcezza, l'ingenuità e la sincerità della tenera età sono destinate a soccombere dinnanzi all'avidità, all'egoismo e alle meschinità del mondo degli adulti, un mondo cinico e abietto che mortifica e abbatte i sogni e le speranze di due esseri fragili uniti da una tenera e struggente amicizia. Fantasiosa e commovente, un'opera memorabile anche grazie alle straordinarie interpretazioni dei due giovani protagonisti, intensi e convincenti, capaci di strappare con eguale efficacia sorrisi e lacrime. Brigitte Fossey è l'unica componente del cast a essere diventata attrice professionista. Da applausi la celebre colonna sonora del chitarrista Narciso Yèpes. Leone d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1952.