Delitto nella strada
Crime in the Streets
Durata
91
Formato
Regista
Sfide tra bande minorili a New York. Dopo uno scontro, uno dei ragazzi perdenti fa la spia alla polizia: i rivali cercheranno vendetta.
Perfettamente calato nella contemporaneità del periodo, Delitto nella strada segue la moda della ribellione giovanile al cinema, sulla scia di film come Gioventù bruciata (1955) di Nicholas Ray, dell'anno precedente. Un po' derivativo ma comunque efficace, il film di Siegel ha il merito di approfondire con cura la psicologia di Frankie, ragazzo capo dei teppisti, la cui furia esistenziale è ben rappresentata dalla performance di John Cassavetes. È un personaggio contrassegnato da un passato difficile e dall'appartenere a una famiglia disfunzionale che, nel male, gli ha influenzato la vita. Se la sceneggiatura ha momenti di stanca, funziona l'ambientazione e la dinamica regia di Don Siegel, capace di rendere al meglio le inquietudini dei suoi giovani e scapestrati protagonisti. Il regista spinge molto sull'acceleratore, anche privilegiando una serie di eccessi drammaturgici, deciso a puntare più sulla portata emotiva del suo film che sulla sua (non sempre impeccabile) credibilità.
Perfettamente calato nella contemporaneità del periodo, Delitto nella strada segue la moda della ribellione giovanile al cinema, sulla scia di film come Gioventù bruciata (1955) di Nicholas Ray, dell'anno precedente. Un po' derivativo ma comunque efficace, il film di Siegel ha il merito di approfondire con cura la psicologia di Frankie, ragazzo capo dei teppisti, la cui furia esistenziale è ben rappresentata dalla performance di John Cassavetes. È un personaggio contrassegnato da un passato difficile e dall'appartenere a una famiglia disfunzionale che, nel male, gli ha influenzato la vita. Se la sceneggiatura ha momenti di stanca, funziona l'ambientazione e la dinamica regia di Don Siegel, capace di rendere al meglio le inquietudini dei suoi giovani e scapestrati protagonisti. Il regista spinge molto sull'acceleratore, anche privilegiando una serie di eccessi drammaturgici, deciso a puntare più sulla portata emotiva del suo film che sulla sua (non sempre impeccabile) credibilità.