Sull'orlo dell'abisso
Edge of Eternity
Durata
80
Formato
Regista
Nella zona del Grand Canyon, in un piccolo paese, iniziano una serie di omicidi inspiegabili. Un giovane poliziotto (Cornel Wilde) proverà a indagare.
Tra i film d'azione firmati Don Siegel, Sull'orlo dell'abisso è uno dei meno convincenti. Il limite peggiore sta in una trama gialla dal mordente minimo, incapace di tenere alti la suspense e il ritmo con il passare dei minuti. Mal calibrato nelle varie tematiche che va a toccare, il film lascia troppo spazio alla storia d'amore tra lo sbirro Cornel Wilde e la piacente Victoria Shaw: sembra quasi che si voglia allungare a dismisura il brodo per poter arrivare alla durata convenzionale di un lungometraggio del periodo. La mano del regista de L'invasione degli ultracorpi (1956) non si vede quasi mai, e l'unico guizzo arriva soltanto nel finale, con la sequenza della teleferica (citata fin dal titolo della pellicola), ma non possono bastare pochi minuti a rialzare le sorti di un prodotto piatto e sciocco. Wilde non ha la stoffa del protagonista, ma la sceneggiatura – che non è riuscita a dare carisma al suo personaggio – ha le sue colpe.
Tra i film d'azione firmati Don Siegel, Sull'orlo dell'abisso è uno dei meno convincenti. Il limite peggiore sta in una trama gialla dal mordente minimo, incapace di tenere alti la suspense e il ritmo con il passare dei minuti. Mal calibrato nelle varie tematiche che va a toccare, il film lascia troppo spazio alla storia d'amore tra lo sbirro Cornel Wilde e la piacente Victoria Shaw: sembra quasi che si voglia allungare a dismisura il brodo per poter arrivare alla durata convenzionale di un lungometraggio del periodo. La mano del regista de L'invasione degli ultracorpi (1956) non si vede quasi mai, e l'unico guizzo arriva soltanto nel finale, con la sequenza della teleferica (citata fin dal titolo della pellicola), ma non possono bastare pochi minuti a rialzare le sorti di un prodotto piatto e sciocco. Wilde non ha la stoffa del protagonista, ma la sceneggiatura – che non è riuscita a dare carisma al suo personaggio – ha le sue colpe.