I topi

Die Ratten

Premi Principali

Orso d’oro al Festival di Berlino 1955

Anno

Paese

Rft

Generi

Durata

97

Formato

Regista

Pauline (Maria Schell), profuga di guerra viene sedotta e, rimasta incinta, decide di lasciare il bambino alla sua amica Anna (Heidemarie Hatheyer), sterile e desiderosa di un figlio: Anna, però, decide di nascondere la verità al marito (Gustav Knuth) e lo spaccio per un frutto del loro amore. Quando Pauline si pente della sua scelta, le cose si complicheranno notevolmente.

Ispirato al noto testo teatrale di Gerhart Hauptmann, è il film che segna il ritorno in patria del tedesco Robert Siodmak, autore di alcuni tra i più importanti noir del cinema hollywoodiano di metà anni '40 (come La scala a chiocciola del 1945). Rispetto all'opera di partenza, l'azione si sposta dagli anni '10 del Novecento al dopoguerra, dando vita a una riflessione sulle conseguenze del conflitto mondiale. Siodmak non ha perso smalto e dirige con grande cura una storia indubbiamente forte e concitata, capace di colpire soprattutto nella ricca parte centrale. Peccato che la conclusione sia un po' debole e inadeguata per un lungometraggio che, in precedenza, aveva fatto dei colpi di scena e della rappresentazione cinica di una società allo sbando i suoi principali punti di forza. Intenso, ma impreciso. Notevole prova di Maria Schell.
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