
L'estate di Davide
Durata
100
Formato
Regista
Appena passato l'esame di maturità, Davide (Stefano Campi), a causa delle sue limitate possibilità economiche, sceglie una soluzione insolita come vacanza di svago dopo lo stress dello studio. Si reca così a casa dello zio (Toni Bertorelli) in Polesine, dove si innamora di Patrizia (Patrizia Piccinini) e stringe amicizia con l'intraprendente Alem (Semsudin Mujic), di origine serba.
Carlo Mazzacurati gira la sua personale versione del canonico film di formazione, optando per un registro amaro e attuale. Al principio Davide è un ragazzo senza aspirazioni, già rassegnato nei confronti di una vita difficile verso la quale non prova a ribellarsi. Le esperienze dei tre mesi estivi, le emozioni, le delusioni e i drammi vissuti, lo porteranno a scegliere consapevolmente l'esistenza che ha lasciato prima di partire. Il regista segue l'evoluzione del ragazzo con fluidità, delicatezza e attenzione, scegliendo la facile via di non esporsi troppo nell'indagare le dinamiche sociali. I personaggi ben caratterizzati e la sincera umanità di fondo rimangono gli aspetti migliori di una pellicola che, però, ricerca il realismo e la veridicità con una prospettiva standardizzata e troppo ordinaria. Presentato in concorso al Festival di Locarno.
Carlo Mazzacurati gira la sua personale versione del canonico film di formazione, optando per un registro amaro e attuale. Al principio Davide è un ragazzo senza aspirazioni, già rassegnato nei confronti di una vita difficile verso la quale non prova a ribellarsi. Le esperienze dei tre mesi estivi, le emozioni, le delusioni e i drammi vissuti, lo porteranno a scegliere consapevolmente l'esistenza che ha lasciato prima di partire. Il regista segue l'evoluzione del ragazzo con fluidità, delicatezza e attenzione, scegliendo la facile via di non esporsi troppo nell'indagare le dinamiche sociali. I personaggi ben caratterizzati e la sincera umanità di fondo rimangono gli aspetti migliori di una pellicola che, però, ricerca il realismo e la veridicità con una prospettiva standardizzata e troppo ordinaria. Presentato in concorso al Festival di Locarno.