Tutta colpa di Giuda
Durata
102
Formato
Regista
Irene (Kasia Smutniak) è una regista teatrale a cui viene affidata la direzione della rappresentazione della Passione di Cristo tenuta da un gruppo di detenuti della prigione di Torino. I problemi nell'allestire l'opera non tarderanno ad arrivare, soprattutto quando si dovrà trovare qualcuno disposto a interpretare l'infame Giuda.
Un'opera di finzione con una forte componente documentaristica, dettata dal fatto di essere stata girata nel carcere delle Vallette di Torino con la partecipazione di veri detenuti e personale del penitenziario, mischiati ad attori professionisti. Il regista inserisce scene d'animazione, foto, rappresentazioni di immagini sacre montate in modo serratissimo e balletti musicali, non riuscendo però nel difficile compito di rendere omogenee le varie suggestioni. La figura di Cristo viene raccontata attraverso gli occhi di un non credente, che rilegge il Vangelo cercando di capirne i gesti e la personalità, attraverso il (facile) parallelismo tra la Passione religiosa e l'esperienza carceraria. È un prodotto originale, seppur non pienamente riuscito a causa di una certa ridondanza di fondo e di alcuni momenti di stanca incontrati lungo il percorso. Appaiono numerosi cantanti della scena musicale torinese. Il tema principale del film, Canzone in prigione, è scritto e interpretato dai Marlene Kuntz.
Un'opera di finzione con una forte componente documentaristica, dettata dal fatto di essere stata girata nel carcere delle Vallette di Torino con la partecipazione di veri detenuti e personale del penitenziario, mischiati ad attori professionisti. Il regista inserisce scene d'animazione, foto, rappresentazioni di immagini sacre montate in modo serratissimo e balletti musicali, non riuscendo però nel difficile compito di rendere omogenee le varie suggestioni. La figura di Cristo viene raccontata attraverso gli occhi di un non credente, che rilegge il Vangelo cercando di capirne i gesti e la personalità, attraverso il (facile) parallelismo tra la Passione religiosa e l'esperienza carceraria. È un prodotto originale, seppur non pienamente riuscito a causa di una certa ridondanza di fondo e di alcuni momenti di stanca incontrati lungo il percorso. Appaiono numerosi cantanti della scena musicale torinese. Il tema principale del film, Canzone in prigione, è scritto e interpretato dai Marlene Kuntz.